14 giugno 2018
Cari amici di Linea d’ombra,
con la chiusura, qualche giorno fa, della mostra dedicata a un grande scultore come Auguste Rodin, è andata per noi in archivio un’altra stagione. Una stagione densa di soddisfazioni, che ha portato oltre mezzo milione di visitatori alle nostre due esposizioni, prima Van Gogh a Vicenza e poi, appunto, Rodin a Treviso. Numero che ci ha condotti a superare gli 11 milioni di visitatori dal momento in cui Linea d’ombra è nata, nel dicembre del 1996.
Devo confessarvi che mai − e forse solo per quella dedicata al tema della sera e della notte nell’arte, tra la fine del 2014 e il 2015, sempre nella Basilica Palladiana a Vicenza − una mostra mi aveva emotivamente coinvolto come quella che ho dedicato di recente a Van Gogh e alla sua anima. Una mostra che ho fortemente voluto fatta così. Con il mio primo docufilm ad accompagnarla, con la scrittura del Discorso sull’anima, con il libro intero dedicato a Van Gogh. E poi con la piccola, e intensissima esposizione Canto dolente d’amore. L’ultimo giorno di Van Gogh, per la quale avevo chiesto a un bravissimo pittore come Matteo Massagrande di realizzare alcuni quadri che potessero illustrare quel sentimento doloroso che mescola l’amore e la fine delle cose, contenuto nel monologo teatrale che avevo scritto per l’occasione. Tutto insieme, un colmo d’anima vissuto alla luce della poesia, che ha però generato in me la necessità di riprendere fiato, come se troppa vita fosse rimasta impigliata tra le maglie del destino e di Van Gogh. Sospendere per un poco le stagioni delle mostre, ho pensato. Per riordinare le idee, per vivere in altro modo tutte quelle emozioni che da sempre mi muovono a costruire le mostre che curo.
Così, pur avendo ricevuto l’offerta di allestire una nuova rassegna nell’autunno di questo 2018, ho preferito dire di no, e interrompere, almeno per il momento, l’attività espositiva di Linea d’ombra. Sentivo, e sento fortemente, il bisogno di raccontare anche in un altro modo quelle emozioni che in me nascono dalle immagini della pittura. La pittura però sempre legata alla vita, alla memoria, ai sogni, alle attese e alle previsioni del futuro. La pittura legata all’anima.
Lo dico, sì, all’anima, ed è proprio per questo che amo così tanto Van Gogh, che non ha mai avuto timore di dire l’immensità e la sacralità della vita. Ed è proprio per questo che amo altri pittori che hanno sentito, e sentono, lo stesso ondeggiare nel vento del grano e del mare, dell’erba e del cielo. Amo confrontarmi con la loro emozione nello stare al mondo, nell’essere stati al mondo, amo mettere parole sui loro colori. E poi fare insieme silenzio, in un abbraccio che non abbia mai fine. Potrei dirvi da Andrew Wyeth a Piero Guccione, da Nicolas de Staël ad Antonio López García, ma sarebbero solo alcuni dei nomi possibili. Sono tanti nel mio cuore, e tutti insieme fanno l’alfabeto segreto di apparizioni che non hanno mire sul tempo, ma ne assecondano il procedere, raccontandolo. E non è cosa facile, ve lo posso assicurare.
Non so dirvi quando tornerò a far mostre. Potrà essere l’anno prossimo, potrà essere tra due anni. Ascolterò di certo sempre con piacere chi avrà da propormi qualcosa di bello, magari qualcosa di nuovo, da far diventare un racconto. Qualcosa in cui credere, nella quale l’anima si possa riconoscere. Per questo motivo Linea d’ombra adesso per un poco si ferma, e non posso che ringraziare tutti i miei collaboratori che fin qui sono stati al mio fianco, e tutti li abbraccio perché sento come sia stata una strada non usuale percorsa insieme, una strada che ha avuto come confine la bellezza e l’amore nel raccontarla. E ringrazio di cuore tutti voi che avete visitato con tanta passione le mostre che Linea d’ombra ha realizzato in questi anni, in tante città e in sedi spesso incantevoli.
Però, e spero di potervelo chiedere, vi aspetto, a partire dai prossimi mesi, e precisamente da novembre, nei teatri italiani per seguirmi nel racconto/spettacolo che sto preparando (con le musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Remo Anzovino), che ho intitolato La grande storia dell’impressionismo. La storia puntuale dei fatti, lo sfolgorio dei colori nuovi, l’emozione della bellezza semplice. Potete trovare già tante notizie su questo spettacolo teatrale nel nostro sito, che quindi vi invito a non perdere di vista. Presto inizieranno le prevendite e come sempre sarete puntualmente informati su tutto con le nostre newsletter, incluso il calendario di città, teatri e date (spettacolo prodotto da International Music and Arts e Linea d'ombra, con il sostegno del Gruppo Baccini).
Il teatro non sarà il solo luogo in cui potremo incontrarci nella prossima stagione, perché Nexo Digital e 3D Produzioni, dopo il successo del primo docufilm che mi ha visto collaborare, quel Van Gogh. Tra il grano e il cielo uscito nei cinema italiani negli scorsi mesi di aprile e maggio, mi ha chiesto di pensare al soggetto di un nuovo docufilm, per il quale presterò la mia opera anche come co-sceneggiatore e al quale parteciperò come presenza critica parlando, in alcuni importanti musei americani, davanti ai meravigliosi dipinti di uno tra i più straordinari pittori di fine Ottocento. Agli ultimi anni della vita e dell’opera di questo artista ho infatti dedicato il soggetto del film, che sarà nelle sale italiane nell’aprile del 2019, prima di prendere la via di decine di nazioni in tutto il mondo, così come sta avvenendo adesso per il film su Van Gogh.
A questo stesso pittore, e ai suoi ultimi quindici anni di vita, dedicherò il mio primo romanzo, che un importante editore pubblicherà nel prossimo mese di novembre, in concomitanza con l'inizio della tournée teatrale. Sarà un libro che, nella forma del romanzo appunto, racconterà le affascinanti e tormentate vicende, i meravigliosi paesaggi, i boschi, le spiagge e i mari che hanno fatto della vita di questo personaggio una vera e propria leggenda. La scrittura procede e per settembre lo consegnerò. A novembre, con la sua coloratissima copertina, lo troverete in libreria.
Come avete capito, non mancheranno quindi le occasioni di poterci rivedere nei prossimi mesi, parlando di pittura. E per me sarà un privilegio, e un onore, raccontarvi l’emozione del creare, l’emozione dell’essere al mondo in mezzo ai colori. In questo caso in un teatro, in libreria o in una sala cinematografica, mettendo insieme parole, immagini e musica. Così penso debba essere la poesia, così ho sempre sentito di voler raccontare la pittura. Grazie per avere fatto con me tutta questa lunga strada. Grazie se avrete voglia di starmi vicini ancora, quando per un po’ di tempo il mio racconto avrà altre forme da una mostra.
Una buona estate e un caro saluto a tutti voi.