Marco Goldin è nato a Treviso nel 1961.
Si è laureato nel 1985, all’Università Ca’ Foscari di Venezia, con il professor Ernesto Guidorizzi in Storia della critica d’arte, con una tesi su Roberto Longhi scrittore e critico d’arte (votazione 110/110 e lode).
Dal 1984 ha curato oltre 400 esposizioni. Dapprima di ambito trevigiano e veneto tra Ottocento e Novecento, poi italiano ottocentesco e novecentesco, infine europeo e americano sempre di ambito ottocentesco e novecentesco. Di tutte queste mostre ha scritto anche i rispettivi cataloghi, spesso in collaborazione con centinaia di importanti studiosi italiani e stranieri. In alcuni casi i cataloghi sono diventati interi libri scritti in forma autonoma, soprattutto a partire dal 2011, con la quadrilogia da lui dedicata ai temi del viaggio, dello sguardo, del paesaggio e della notte.
Ha ideato, co-curato e organizzato, in entrambi i casi come prima iniziativa italiana sui rispettivi argomenti, due importanti convegni internazionali di studio. Il primo nel gennaio del 2002, a Treviso, dedicato a Monet e il secondo, nell’aprile del 2008 a Brescia, dedicato alla pittura americana del XIX secolo. Curando anche la redazione degli Atti.
Dal 1988 al 1991 ha scritto recensioni e note d’arte per i quotidiani locali del gruppo Espresso, “il Mattino di Padova”, “la Tribuna di Treviso”, “La Nuova Venezia”.
Dal 1991 al 1995 ha scritto recensioni e note d’arte per il quotidiano “il Giornale”, prima sotto la direzione di Indro Montanelli, poi di Vittorio Feltri.
Dal 1988 al 2002 ha diretto la Galleria Comunale di Palazzo Sarcinelli a Conegliano (Treviso), curandovi e organizzandovi 76 mostre, quasi interamente dedicate all’arte italiana del XX secolo, sia della prima che soprattutto della seconda parte.
Nel dicembre 1996 ha fondato Linea d’ombra, società che si occupa, seguendone ogni aspetto, di organizzazione di mostre sia di ambito nazionale che soprattutto internazionale.
Da allora, nelle mostre da lui curate, ha ottenuto prestiti da circa 1.200 Musei, Fondazioni e collezioni private di tutti i cinque Continenti, per un totale di oltre 10mila opere giunte così in Italia, di 1054 artisti diversi.
Dal momento della nascita di Linea d’ombra, le mostre da lui curate hanno accolto 11 milioni di visitatori.
Per nove volte si è trattato della mostra più visitata d’Italia, mentre per altre quattro di una tra le prime tre. Per quattro volte le mostre da lui curate si sono classificate tra le prime dieci più visitate al mondo dei rispettivi anni.
Nel 1999 ha costituito Linea d’ombra Libri, casa editrice che nel 2010 è confluita in Linea d’ombra. Dal 1999, sono oltre 200 i titoli pubblicati, sia come monografie e cataloghi che come saggistica.
Prima della nascita di Linea d’ombra Libri, i suoi cataloghi sono stati pubblicati da alcuni dei maggiori editori italiani, da Electa a Skira, da Marsilio a Longanesi.
Nel 1997 Marsilio ha pubblicato, nella collana di saggistica, Scrivere di pittura. Artisti italiani del Novecento, un volume che contiene una selezione dei suoi saggi sull’arte contemporanea scritti tra il 1988 e il 1997.
Nel 2002 Linea d’ombra Libri ha pubblicato, in due volumi, una lunga serie dei suoi testi sotto il titolo L’arco della luce. Natura e pittura nel secondo Novecento in Italia. Si tratta della raccolta completa dei settantasei saggi scritti per le mostre di Palazzo Sarcinelli a Conegliano dal 1988 al 2002. Fabrizio D’Amico, critico de “la Repubblica”, così ne parlava: “Di formazione fondamentalmente idealista, Goldin s’è nutrito in seguito di letture, prevalentemente francesi, d’area simbolista e spiritualista, poi fenomenologica e strutturalista. Il complesso di questa formazione culturale lo porta a nominare sovente alcune grandi categorie dello spirito attorno alle quali raccoglie l’esperienza, anche, della pittura: spazio e tempo, memoria e futuro, essere e divenire. Attorno a esse, senza spavento, Goldin costruisce la sua frase, che ha giro largo e disteso, e comunicabilità immediata, aliena sempre da tentazioni specialistiche. Conducendola progressivamente poi verso un gusto per il crampo imprevisto del periodare, per la vertigine improvvisa, per l’asprezza che cala in un baleno nel letto ampio della frase”.
Ha, in tempi diversi a partire dal 1998, ideato e coordinato le attività espositive in molti luoghi in Italia. Dopo Palazzo Sarcinelli a Conegliano (1988/2002) e la Casa dei Carraresi a Treviso (1988/2003), sono venute Brescia, Torino, Villa Manin a Passariano (Udine), Rimini, San Marino, Genova, Vicenza, Verona, Bologna. Nel 2016 è ritornato a Treviso e Conegliano curando complessivamente sei esposizioni.
A partire dal 2005 ha dato il via anche a una attività di scrittura teatrale, legata all’evocazione di certe figure che sarebbero poi state al centro di alcune tra le sue principali mostre. Veri e propri spettacoli – ospitati in alcuni dei maggiori teatri italiani, dal Regio e dal Carignano di Torino al Carcano di Milano, dal Comunale di Bologna al Grande di Brescia, dal Donizetti di Bergamo al Filarmonico di Verona, dalla Pergola di Firenze al Politeama di Genova al Brancaccio di Roma − costruiti attorno alle vicende soprattutto di Van Gogh, ma poi anche Gauguin, Corot, Monet, fino a Vermeer. Nell’ambito di questi spettacoli, la componente musicale è stata da subito fondamentale, per cui sono nate importanti collaborazioni, come quelle con Franco Battiato, Alice, Francesca Michielin, Antonella Ruggiero, Massimo Bubola, Francesco Renga e Tosca, per i quali ha scritto i testi di alcune canzoni confluite poi sia negli spettacoli nei teatri sia nei DVD e CD pubblicati successivamente. Molti i compositori e gli esecutori che si sono alternati nei suoi lavori, dallo stesso Battiato a Roberto Colombo, da Carlo Boccadoro a Carlo Guaitoli, dagli Arké String Project al The Modern String Quartet, da Stefano Salvatori ai The Framers, da Paolo Troncon a Renzo Ruggieri, da Piero Salvatori a Mauro Martello. Negli spettacoli teatrali dedicati alle mostre ha inserito anche la presenza talvolta di un coro e di un’orchestra d’archi. Fondamentali naturalmente le parti riservate agli attori, in alcune circostanze in sola lettura, con interpreti come Giulio Brogi, Carlo Valli, Loriano Della Rocca, Gilberto Colla, Angelica Leo, Sandro Buzzatti, Fiorenzo Fiorito, Carla Chiarelli, Paola Giacometti.
Nel recensire, dopo una delle repliche al Carcano di Milano, lo spettacolo del 2005 dedicato a Gauguin e Van Gogh (Lontano dal mondo), il decano dei critici teatrali italiani di allora, Ugo Ronfani, scriveva ne “Il Giorno”: “Ma c’è altro che mi ha interessato, al limite dell’entusiasmo: l’operazione ha dato felice concretezza all’originale progetto di presentare sulle scene una grande esposizione di pittura, accelerando così quel processo di fusione delle arti in atto nel nuovo teatro multicodice”.
Nel 2005 ha co-curato l’edizione trilingue del catalogo generale, in tre volumi, della Fondazione Bührle di Zurigo, straordinario scrigno di capolavori dal Gotico tedesco fino alle avanguardie.
Nel 2005 e nel 2008, nell’ambito di due co-produzioni internazionali, ha realizzato l’edizione in lingua italiana dei cataloghi Disegni di Van Gogh. I capolavori (mostra prima al Van Gogh Museum di Amsterdam e poi al Metropolitan Museum di New York) e Vincent van Gogh. I colori della notte (mostra prima al MOMA di New York e poi al Van Gogh Museum di Amsterdam).
Ha insegnato per due anni all’Università IULM di Milano e per due anni all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Su invito del Magnifico Rettore, prof. Carlo Carraro, ha tenuto la Lectio Magistralis all’inaugurazione dell’Anno Accademico 2010/2011 dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dedicandola all’immagine del Mediterraneo dipinto dal Settecento al Novecento.