Dai romantici a Segantini

Storie di lune e poi di sguardi e montagne. Capolavori dalla Fondazione Oskar Reinhart

Padova, Centro San Gaetano
29 Gennaio - 5 Giugno 2022

Dai romantici a Segantini
Marco Goldin - curatore della mostra

La mostra, completamente nuova per l’Italia, si appoggia sulla meravigliosa collezione compresa nella Fondazione Oskar Reinhart, parte della rete del Kunst Museum di Winterthur, uno dei poli artistici di maggior interesse della Confederazione elvetica. Appartenente a una ricca famiglia di mercanti, Oskar Reinhart (1885 – 1965) era il figlio più giovane di Theodor, molto interessato egli stesso al collezionismo.

Quasi trent’anni fa una selezione di superba qualità viaggiò in alcuni dei maggiori musei americani ed europei, dal County Museum di Los Angeles al Metropolitan di New York, dalla Nationalgalerie di Berlino alla National Gallery di Londra. E mai più da allora.

Caspar Wolf, Veduta dal Bänisegg sul ghiacciaio inferiore del Grindelwald e sul massiccio del Fiescherhorn, 1774
Kunst Museum Winterthur, Fondazione Oskar Reinhart
© SIK-ISEA, Zurigo (Philipp Hitz)

Per cui è eccezionale il fatto che oggi, a distanza di quasi tre decenni da quella così prestigiosa tournée internazionale, 75 opere dalla Fondazione Oskar Reinhart possano giungere a Padova. A partire da quelle del romanticismo in Germania, con i suoi esponenti maggiori da Friedrich a Runge a Dahl. La collezione include tra l’altro cinque dipinti meravigliosi di Friedrich, il vero padre del romanticismo, dipinti tutti presenti a Padova.

Arnold Böcklin, Tritone e Nereide, 1877
Kunst Museum Winterthur, Fondazione Oskar Reinhart
© SIK-ISEA, Zurigo (Philipp Hitz)

Sette sono le sezioni tematiche che consentiranno al visitatore di
 orientarsi perfettamente all’interno dell’arte svizzera e tedesca
 dell’Ottocento. Un viaggio entro una pittura che dalla strepitosa 
modernità dei paesaggi alpini, a fine Settecento, di Caspar Wolf, arriverà fino a Segantini. In mezzo, una vera e propria avventura della forma e del colore, con sublimi scorci di natura e ritratti altrettanto significativi. Anche vere e proprie sezioni monografiche come quelle dedicate a Böcklin e Hodler, fino all’impressionismo tedesco e alle novità, francesizzanti, del colore di pittori svizzeri come Cuno Amiet e Giovanni Giacometti, nella loro valle incantata tra le montagne intorno al Maloja.

Giovanni Giacometti, Annetta, 1911
Kunst Museum Winterthur, dono di Bruno e Odette Giacometti, 2005
© SIK-ISEA, Zurigo (Jean-Pierre Kuhn)