Dai romantici a Segantini
Storie di lune e poi di sguardi e montagne. Capolavori dalla Fondazione Oskar Reinhart
Padova, Centro San Gaetano
29 Gennaio - 5 Giugno 2022
Padova, Centro San Gaetano
29 Gennaio - 5 Giugno 2022
mostra a cura di
Marco Goldin
Centro San Gaetano
Padova, via Altinate, 71
29 gennaio – 5 giugno 2022
Di acque, prati e montagne
Il paesaggio in Svizzera da Wolf a Calame tra Settecento e Ottocento
Prima sezione
Da epoche lontane c’è in Svizzera un’attenzione costante verso la natura, una familiarità con un paesaggio che è soprattutto montagna. Percepito come un assoluto, venne dapprima ammirato ma poi anche percorso e attraversato. Il pensiero di Rousseau fu determinante, nel Settecento, per la nascita di una vera e propria filosofia della natura che ebbe in Svizzera la sua casa, come primo passo verso il romanticismo. Un pensiero non confessionale e invece forte del suo razionalismo che dava luogo in pittura a uno stile chiaro e pulito.
Le Alpi furono il motivo fondamentale nella rappresentazione della natura, nel passaggio da un senso legato quasi solo alla paura e al pericolo a una visione invece fatta di epicità e grandezza. Caspar Wolf, con le sue immagini modernissime delle Alpi dipinte tra il 1774 e il 1778, quasi anticipando Turner in talune soluzioni, fu il primo a dipingerle in questo modo. Tra l’altro, evocando anche la presenza dei primi turisti, per esempio ad ammirare il ghiacciaio di Grindelwald.
La sezione poi racconta dell’influenza francese nel naturalismo svizzero attorno alla metà dell’Ottocento, in perfetta sintonia con quanto avveniva in tutta Europa. Questa influenza è perfettamente rintracciabile nei quadri di Calame e Menn, che ci offrono descrizioni di una natura viva, in alternativa alla crescita industriale, che induceva taluni ad abbracciare una vita legata alla terra.
Nella parte della Svizzera di lingua tedesca, il realismo legato al paesaggio assunse, subito dopo la metà del secolo, il ruolo di una vera e propria celebrazione di una nazione che si avviava sempre di più verso una condizione felice. Courbet diventa il riferimento principale di un artista come Buchser, ma anche Koller e Zünd ne colgono la potenza espressiva.