Luca Zaia
Presidente della Regione Veneto

C’è stato un periodo, venticinque anni fa, in cui Treviso era divenuta un punto di riferimento dell’arte moderna, della pittura impressionista in particolare, pensata espositivamente con correlazioni ad altre correnti artistiche fino a vere e proprie incursioni culturali in quelle espressioni pittoriche più vicine ai nostri giorni.

Grazie ad una serie di mostre, ideate dallo stesso curatore di quella di cui queste pagine anticipano il catalogo, oltre due milioni di persone si avvicinarono allora a quadri che per ammirarli avrebbero dovuto recarsi in grandi musei internazionali. Inaspettatamente, la Marca e il Veneto avevano acquisito una leadership sul terreno delle grandi mostre con un genere lontano dalla tradizione museale di casa, quella degli affreschi del ‘200 di Tommaso da Modena, delle opere del Cima da Conegliano, di Giorgione, di Tiziano, Paris Bordon o di quelle del Canaletto, del Guardi e del Longhi. Per le vie di Treviso erano divenuti familiari nomi come Van Gogh, Gauguin, Monet ed anche Mondrian e Burri.

Solo a una poca attenta considerazione del Veneto questo è potuto apparire una stranezza perché la nostra regione ha sempre mostrato grande sensibilità verso l’universalità e la contemporaneità dell’arte, come testimonia anche la fioritura nel suo territorio di molti talenti in ogni epoca e stile, non ultimo un gigante come Gino Rossi che qualche critico ha voluto definire il Van Gogh italiano.

La mostra Da Picasso a Van Gogh. Storie di pittura dall’astrazione all’impressionismo è un nuovo evento che tiene aperte le porte di quel Veneto in grado di offrire periodicamente la visione di grandi capolavori internazionali di ogni epoca e farli dialogare con il nostro patrimonio artistico secolare.

Al museo Santa Caterina, l’antico complesso servitano sconsacrato e memoria viva di antiche radici dell’arte veneta, il visitatore potrà ammirare con questa nuova mostra una sessantina di opere, in buon parte realizzate tra gli ultimi decenni del diciannovesimo secolo e la metà del ventesimo, conservate al Toledo Museum of Art. Una serie di quadri che rappresenta una carrellata d’arte unica, una vera lezione di storia della pittura. Una lezione affidata a opere che per ammirarle sarebbe necessario recarsi nel prestigioso centro museale universitario della cittadina statunitense nell’Ohio. Dal 15 novembre di quest’anno al 10 maggio del prossimo saranno esposte nel Veneto, a Treviso, arricchendo in questa circostanza il tessuto culturale della nostra terra e la sua grande capacità di richiamo.