Confini

Da Turner a Monet a Hopper. Canto con variazioni

Passariano di Codroipo (UD), Villa Manin, Esedra di Levante
11 Ottobre 2025 - 12 Aprile 2026

Tra autoritratti e ritratti

Riprendendo in mano lo svolgimento del filo in Europa, sarà interessante vedere come in una serie importante di autoritratti in esposizione – Van Gogh, Cezanne, Gauguin – vi sia anche un forte punto di contatto con gli studi filosofici e psicologici. Si tratta della ricerca del confine attraverso lo sguardo introspettivo, quello che al filosofo tedesco Johann Gottlieb Fichte aveva fatto scrivere: “Distogli lo sguardo da tutto ciò che ti circonda e guarda dentro te stesso”. È chiaro come nessuno dei tre artisti avesse mai distolto lo sguardo da ciò che li circondava, ma tutti avevano saputo tener vivo sia quello sguardo sul mondo esterno sia lo sguardo sul mondo interiore.

Vincent van Gogh, Autoritratto, 1887
Amsterdam, Van Gogh Museum (Vincent van Gogh Foundation)

Se dipingere il proprio volto mette in contatto con la profondità di un confine che sempre più viene inabissandosi – per toccare la dimensione del sacro che spalanca le porte di un eterno sempre arrugginito dalla vita –, dipingere i volti della sofferenza, del dolore, del disequilibrio, talvolta della potente inclinazione malinconica e perfino della follia, mette la dimensione del sacro su un piano ancora diverso. Anche a ciò si rivolge quest’area della mostra.

Verranno eccezionalmente presentati i due soli ritratti esistenti che Van Gogh realizzò ai pazienti dell’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy, durante il ricovero che si era auto imposto dal maggio 1889 al maggio 1890.

Edouard Manet, Ritratto di Rochefort, 1881
Amburgo, Hamburger Kunsthalle

Fatto questo salto nel mondo della cosiddetta follia, la galleria di ritratti che verranno presentati sarà rivolta specialmente a quella disposizione di silenzio sospeso e nostalgico che partirà con Courbet e proseguirà con Edouard Manet, Edgar Degas, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cezanne. Un mondo intimo che certifica, al di fuori di un’altra tipologia di ritratti anche degli stessi autori, la ricerca nei volti di un confine quotidiano.

Amedeo Modigliani, Ritratto di ragazza, 1918-1920
La Chaux-de-Fonds, Musée des Beaux-Arts

Henri Matisse e Amedeo Modigliani, con certe loro figure su una soglia di attesa e sguardo, costituiranno la cerniera che condurrà in mostra fino al secondo Novecento. Soprattutto a quel confine di carne bruciata e sguardi allarmati che è patrimonio della straordinaria attività di Francis Bacon e Alberto Giacometti, alcune pitture dei quali verranno appunto presentate.