Confini

Da Turner a Monet a Hopper. Canto con variazioni

Passariano di Codroipo (UD), Villa Manin, Esedra di Levante
11 Ottobre 2025 - 12 Aprile 2026

La luce del Giappone. Il confine che si muove

E tuttavia c’è un fatto fuori dell’ordinario, quando la ricerca dei confini non porta gli artisti verso un lontano, ma sono quei confini a farsi prossimità, vicinanza, confidenza d’immagini altrimenti distanti.

È quanto accade soprattutto in Francia nella seconda metà del XIX secolo. In Francia ma non solo. Anche questo aspetto la mostra racconterà, con una quarantina di fogli totali, esposti una ventina alla volta per motivi di conservazione.

Katsushika Hokusai, Sotto il ponte Mannen a Fukagawa dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji, 1830-1833
collezione privata

È infatti soprattutto negli anni sessanta di quel secolo, con l’apertura del Giappone al mondo dal 1858, che la conoscenza dell’arte e della cultura giapponesi diventano centrali in Europa e molte delle grandi Fiere espongono centinaia, o a volte migliaia di oggetti e manufatti. La Francia, senza alcun dubbio, è la nazione che più di ogni altra vede nell’arte giapponese una fonte di enorme suggestione. Non è un caso, poiché Parigi è il luogo in cui nasce l’impressionismo sul finire di quel decennio e dunque la modernità abita esattamente lì.

Occorre dire che nell’Esposizione Universale del 1867, proprio a Parigi, vennero esposti oltre cinquemila fogli con xilografie a colori, i famosi ukiyo-e. La maggior parte tra essi era stata commissionata per la circostanza, ma naturalmente faceva bella mostra anche una selezione dei maestri storici, da Utamaro a Hokusai a Hiroshige. L’Esposizione ebbe un enorme successo e più di nove milioni di persone la visitarono.

Utagawa Hiroshige, La terrazza del tempio Kïyomizu e il laghetto Shinobazu a Ueno dalla serie Cento vedute famose di Edo, 1856
collezione privata

Gli artisti venivano in possesso a Parigi delle xilografie giapponesi, acquistandole soprattutto nel negozio di un mercante tedesco, Sigfried Bing, che grazie a legami familiari fu per molto tempo l’unico a procurarsele direttamente in Giappone e non attraverso intermediari. Bing è citato più volte nella corrispondenza di alcuni tra i pittori che saranno in mostra, a cominciare da Monet e Van Gogh, i quali possedevano molte centinaia di quelle xilografie, tra le quali la serie 36 vedute del Monte Fuji di Hokusai e le serie di Hiroshige come 53 Stazioni sulla strada di Tokaido e Cento vedute famose di Edo.

Tsukyoka Yoshitoshi, Abe no Nakamaro ricorda in Cina la luna del tempio Kasuga a Nara dalla serie Cento aspetti della luna, 1888
collezione privata

L’arte, quella francese in primis, ma anche quella di altri autori per esempio americani che si trovavano a soggiornare a Parigi, ne fu ampiamente toccata. Il confine si tendeva al di là degli oceani e raggiungeva chi aveva lo spirito giusto per accogliere quel mondo incantato.