Ungaretti poeta e soldato
Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia
Gorizia, Museo di Santa Chiara
26 Ottobre 2024 - 4 Maggio 2025
Gorizia, Museo di Santa Chiara
26 Ottobre 2024 - 4 Maggio 2025
mostra a cura di
Marco Goldin
Gorizia, Museo di Santa Chiara
26 ottobre 2024 - 4 maggio 2025
Il Carso, l’Isonzo, San Martino e San Michele, Ungaretti poeta e la guerra, da molti anni costituiscono per me soggetti da indagare, da rendere con preciso dettaglio ma anche da reinventare scoprendone valenze sempre diverse, anche a seconda delle varie tecniche: pastello, olio, incisione su lastra di ottone, come per il ritratto del poeta collocato nel Parco Ungaretti di Castelnuovo di Sagrado.
E quando è stato riunito un gruppo di artisti per preparare la grande mostra Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo, ho ripercorso i luoghi della guerra con colleghi che non li conoscevano – era come guardarli con occhi nuovi, diversi.
È stato molto interessante vedere come lo stesso ripido sentiero, lo stesso slontanare dell’orizzonte, gli stessi sassi dello stesso fiume alludessero a realtà mai coincidenti. C’è da farsi girare la testa. È una cosa bella, emozionante, ma poi nel chiuso dello studio, ritrovavo sempre “il mio Carso”, volutamente ripetendo in me il titolo dell’aspra opera di Scipio Slataper, ben sapendo che quello dello scrittore triestino era ancora un altro Carso. Mi sentivo comunque autorizzato a usare le sue parole perché mi identificavo nel suo senso di familiarità con un territorio. Ecco, a questa mostra ho lavorato con il senso tranquillizzante che dà il percorrere luoghi noti e amati. Da una parte, perché dall’altra sono stato sempre in tensione, inquieto, certe volte addirittura incupito dalla responsabilità di riuscire a rendere il dolore e l’orrore di una guerra che ha distrutto la convivenza multietnica di questi territori, aprendo la porta al più nefasto nazionalismo. Che proprio l’occasione di “Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della Cultura” dovrebbe dimostrare schiacciato per sempre.
Mentre lavoravo, questi pensieri e sentimenti, affastellati, frammentari, a volte poco chiari persino a me stesso, prendevano forma attraverso il linguaggio del segno e del colore, l’unico linguaggio che mi appartiene. Ma erano le parole del Poeta a guidarmi in questa ricerca.