Ungaretti poeta e soldato
Il Carso e l’anima del mondo. Poesia pittura storia
Gorizia, Museo di Santa Chiara
26 Ottobre 2024 - 4 Maggio 2025
Gorizia, Museo di Santa Chiara
26 Ottobre 2024 - 4 Maggio 2025
mostra a cura di
Marco Goldin
Gorizia, Museo di Santa Chiara
26 ottobre 2024 - 4 maggio 2025
«Mi tengo a quest’albero mutilato» (Giuseppe Ungaretti, I fiumi)
In questo primo verso che ho scelto, Ungaretti “poeta e soldato” annuncia da subito, poeticamente, la presenza della guerra: una guerra che – ancora oggi in varie parti del mondo – coinvolge tutto in un assurdo e assoluto massacro: persone, animali, la natura, insieme a tutte le forme di vita animate e inanimate.
Il poeta ci invita ad allargare il nostro sguardo grazie a una visione compassionevole sul dolore del mondo; sulla vasta umanità, che metaforicamente s’incammina verso la vita, aggrappandosi a «quest’albero mutilato» per cercare di sollevarsi dalla sofferenza. Ci invita inoltre a vivere la natura con un sentimento infinito di riconoscenza: dagli innumerevoli e benefici sguardi che le rivolgiamo, assieme al nostro respiro, attraverso il quale essa riesce, talvolta, a infondere fiducia e speranza nel nostro animo.
Da questa visione spirituale, simbolica e umanizzata della natura, sia pure d’impronta visionaria, hanno preso vita questi miei nuovi quadri.
Superata l’esitazione iniziale, ho cercato di creare un gruppo di opere (circa 12 di medio formato) che avessero un forte legame tra loro, una sorta di dialogo sotterraneo con questi singolari luoghi, chiamati affettuosamente “i luoghi di Ungaretti”. Una somma di evocazioni libere, in cui la pittura si accordasse con il mio sentire interiore, con la mia Stimmung.
Una corale somma di esperienze senza tempo, tutte rivolte alla ricerca della Pittura, aperta e rigorosa, ma sempre in stretta relazione con ciò che immagino di vedere e sentire. Privilegiando da sempre, come necessità primaria, il colore, anche se il continuo rapporto con la natura, che ho instaurato nel corso della mia vita di pittore, non ha mai escluso la presenza di contaminazioni tecniche e stilistiche.
Questi cicli di opere si sono rivelati nel tempo una fonte meditativa, grazie alla quale ho potuto estendere e rafforzare la mia libertà espressiva.
In queste umili opere dedicate all’immenso Poeta, il senso della mia ricerca è ancora dominato da quell’idea di bellezza che soggiace nella profondità del silenzio.